UN MONUMENTO AL DIO SERPENTE PIUMATO QUETZALCOATL
Un umanità antica distrutta da un cataclisma che scolpì le rocce in particolari luoghi del mondo
TRA LE MONTAGNE DEL MESSICO CENTRALE POTREBBE ESSERCI IL MONUMENTO PIù GRANDE MAI ESISTITO
Nei pressi del paesino di Amatlan di Quetzalcoatl nella valle di Tepoztlàn in Messico, si erge la montagna del Tepetlanextilotl dal suo nome Nahual.
E’ un massiccio roccioso di 250 metri di altezza con pareti ripide e scoscese.
Sulla cima un’ apertura squadrata grande 20 metri trapassa la parete da nord a sud.
La chiamano La Ventana.
Il profilo est che da a strapiombo sul precipizio termina con una pietra che ha chiaramente le sembianze di un volto.
Si distinguono la linea del mento e le labbra carnose che delineano la bocca. Del naso non è rimasto un granché, forse crollato per qualche terremoto.
In qualche modo ricorda i lineamenti di un gorilla.
Successivamente vengo a sapere che la roccia è soprannominata “el Chango” (che vuol dire appunto Gorilla) da alcune persone del luogo.
E’ una struttura enorme, misura all’incirca una trentina di metri.
Nella parte superiore si distingue un’ altra figura che solo in un secondo viaggio sono riuscito a capire di che cosa si trattasse.
Sulla testa del presunto Chango c’ è il muso di un minaccioso serpente adagiato come un copricapo ornamentale. L’insieme delle due figure, una sopra l’altra, creano un monumento al Dio serpente piumato Quetzalcoatl. Proprio come nelle antiche raffigurazioni dell’antica divinità mesoamericana.
La roccia a lato della Ventana del Tepetlanextilotl e la ricostruzione grafica ricalcando e interpretando le particolari linee che ha la roccia.
Grafica Claudia Castriotta.
Di Diego Pomponi
Gli studi
“Seguendo gli studi fatti negli anni ‘60 dal ricercatore peruviano Daniel Ruzo, ho trovato, tra le montagne del Messico centrale, un’enorme figura scolpita nella roccia naturale. Un monumento di circa 30 metri raffigurante la divinità più importante di tutta la cultura antica mesoamericana.”
Studi e rilevamenti geologici
Le ricerche geolomorfologiche
Negli ultimi anni mi sono concentrato nella ricerca di prove che potessero confermare o smentire un intervento artificiale sulla roccia. Ho eseguito un modello georeferenziato 3d di tutto il massiccio roccioso ed eseguito dei rivelamenti sulla roccia.
Gli inizi
Tutto è cominciato...
Quando a Lima Gonzalo mi ha permesso di copiare i libri di suo nonno:
Il ricercatore peruviano Daniel Ruzo che affermava che prima del diluvio un’antica umanità scolpì le montagne per creare opere scultoree gigantesche.
Utilizzando una tecnica mai veramente studiata, che tiene conto della prospettiva, del punto di vista dell’osservatore e dell’inclinazione della luce in un determinato momento del giorno e dell’anno.
La valle di Tepoztlan in Messico è uno dei luoghi del mondo dove si possono ancora osservare le antichissime statue megalitiche.
Ho visitato più volte la valle e ho osservato le maestose figure descritte da Ruzo emergere dai massicci rocciosi quando una determinata luce batte su di essi.
Osservando quelle montagne mi sono imbattuto in quello che potrebbe essere il monumento più grande del mondo.
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