Le ricerche geomorfologiche

Partecipanti

Hernández-Vergara Rogelio (1), Pomponi Diego (2), Mejía-Ramírez M. (1), Bustamante-Merino D. (1)

(1) Gruppo Speleologico Tlayoltl; (2) Ricercatore indipendente, fotografo e videomaker; autore del progetto “il monumento a Quetzalcoatl”;

Nel Gennaio del 2020 con la conulenza del gruppo espeleologico Tlayotl dell’ università di città del Messico abbiamo eseguito uno studio geomorfologico di alcune parti della struttura rocciosa raggiungibili soltanto con la scalata.

Studi e rilevamenti geologici della “roccia” di Amatlan
a cura di Diego Pomponi

Di seguito il documento tradotto del gruppo geologico che ha condotto i rilevamenti in loco. Il progetto e le ricerche sono state interamente autofinanziate. Il documento originale potrà essere scaricato in pdf.

Studio geologico della zona di La Ventana e La Cabeza de Mono, Amatlán de Quetzalcoatl, Morelos, Messico.

Riassunto

Si presentano i risultati dello studio geologico realizzato nella zona scoscesa conosciuta come “la finestra” (la ventana), a nord della città di Amatlán de Quetzalcoatl, nello stato di Morelos, Messico.
L’area di studio corrisponde a una serie di rocce vulcaniche della Formazione Tepoztlán, che presenta una serie di strutture sagomate comunemente indicate come “Cabeza de Mono” (Testa di Scimmia) che, per la sua morfologia e le sue caratteristiche geometriche, si propone di essere parte di un monolito dedicato a Quetzalcoatl, una delle divinità più importanti della cultura messicana del Messico centrale. Questo studio si concentra sulla documentazione della zona situata ad est della montagna dove si trovano una serie di strutture chiamate “i denti del serpente piumato”, che hanno una struttura triangolare e/o trapezoidale dovuta ad una coppia coniugata di fratture generate in modo naturale a causa dei sistemi di faglie e fratture che hanno interessato la zona. Questo lavoro mostra dati geologici preliminari che dimostrano che queste strutture potrebbero essere di origine naturale; tuttavia, non si esclude la possibilità di un’influenza dell’attività antropica con motivi di culto.

Introduzione 

(Fig.1) mappa geologica della zona di studio, basato sulla geologia della mappa del Servizio Geologico Messicano di Cuernavaca.

Il “Progetto Monumento Quetzalcoatl” mira a realizzare un’indagine che integri dati antropologici, archeologici e geologici per determinare l’origine di una struttura situata nel settore NW del villaggio di Amatlán de Quetzalcoatl nello stato di Morelos (Fig 1).

In questo progetto è stato realizzato uno studio geologico-strutturale su richiesta di Diego Pomponi, cittadino italiano, ricercatore indipendente, fotografo e videomaker che da 5 anni si dedica alla documentazione scritta, orale e scientifica dell’area situata a nord della città di Amatlán, che è un simbolo di identità per gli abitanti di questa zona.

Questo studio si è concentrato sulla valutazione, documentazione e descrizione della zona conosciuta come “La Ventana” e “la Cabeza de mono” perché presenta caratteristiche morfologiche che ricordano un serpente piumato orientato E-W, dove la testa si trova nel settore E (El Chango). Per determinare le caratteristiche geologiche, così come le strutture come faglie e fratture che la costituiscono, è stata effettuata un’ispezione visiva, oltre a misurazioni per determinare la loro influenza sullo sviluppo di un possibile monumento dedicato alla divinità Quetzalcoatl.

Posizione geografica e geologica

Il sito si trova a Nord Est della città di Cuernavaca e 6 km ad est della città di Tepoztlán, Morelos. Questa zona è caratterizzata da rocce vulcaniche appartenenti alla parte meridionale della Fascia Vulcanica Messicana che ricoprono una serie di rocce carbonate della Formazione Morelos, con scisti e arenarie della Formazione Mexcala. Le morfologie che caratterizzano questo paesaggio sono date da una serie di ripide montagne sviluppate in depositi di lahar corrispondenti alla formazione geologica di Cuernavaca dell’era del Pliocene (2,5 milioni di anni).
L’area di studio corrisponde alla parte più alta della montagna chiamata La Ventana, che è composta da intercalazioni di depositi di lahar con blocchi di roccia vulcanica. In questo lavoro è stata effettuata una descrizione dettagliata delle rocce che compongono il blocco orientale di questa montagna, dove si trova una formazione naturale conosciuta dalla popolazione come la Cabeza de Mono

a) Squadra di esplorazione formata da sinistra: Omar Mont, Mexico, collaboratore della ricerca dal 2015; Matteo Antonelli, Italiano, in appoggio alla scalata; Diego Pomponi, Italiano, autore del progetto di ricerca indipendente del Monumento di Quetzalcoatl; Sebastan Escalante Campos, aiutante del paese di Amatlan ed i geologi membri del Gruppo Speleologico Tlayolotl dello stato di Guerrero. Al centro il sindaco di Amatlan di Quetzalcoatl. b) La zona di studio con "la Ventana" e la "Cabeza de Mono".

Obbiettivo

L'obbiettivo è di realizzare uno studio geologico-strutturale della zona conosciuta come la Cabeza de Mono per identificare se le strutture triangolari (denti del serpente piumato) corrispondono ad un'origine antropica, naturale o mista.

Metodologia

a) La zona di studio vista da Sud; b) Zona di studio vista da Nord; la linea gialla rappresenta la "bocca del Serpente".

Inizialmente è stata effettuata un’analisi morfolineare concentrandosi sulle principali zone di scarpata e sui fiumi che potrebbero essere associati a sistemi di faglie e fratture utilizzando un modello digitale di elevazione (DEM) con una dimensione di pixel di 12,5 m, che è stato elaborato nel software ArcGis 10. 1 con cui sono state fatte una mappa dei lineamenti e una mappa delle pendenze, così come i dati vettoriali della carta di Cuernavaca ottenuti dal database dell’Istituto Nazionale di Statistica e Geografia (INEGI), questi morfo-lineamenti sono stati misurati rispetto al nord per essere tracciati in un diagramma a rose nel software Orient 3.1.

La raccolta dei dati sul campo è consistita in un esame delle caratteristiche geologiche con il supporto di tecniche di arrampicata su roccia, ancoraggi artificiali e naturali, tecniche di alpinismo, così come la speleologia, utilizzando l’attrezzatura tecnica francese EDE. Nell’area di studio, i dati strutturali di fratture e faglie geologiche sono stati presi con l’uso di una bussola di brunton, la descrizione della roccia, così come la misurazione delle strutture sviluppate nella zona conosciuta come i denti del serpente

Risultati preliminari

Geomorfologia

(Fig. 5) Mappa delle pendenze con allineamenti morfologici.

In generale, la zona di Amatlán de Quetzalcoatl si trova tra due zone principali che si contrappongono per la loro morfologia, la prima caratterizzata da zone pianeggianti e basse colline e la seconda caratterizzata da montagne ripide con dolci colline sulle loro cime e scarpate alte fino a 300 metri sui loro lati.  

Per avere un migliore controllo delle caratteristiche strutturali dell’area, è stata fatta una mappa di pendenza dove si può osservare una scala di colori da freddo (verde) a caldo (rosso) che mostra i valori di pendenza in (°) di inclinazione: 0°-6° pianura, 6.1°-13° colline dolci, 13.1°-21° pendii dolci, 21.1°-31° pendii ripidi, 31.1°-44° pendii ripidi, 44.1°-78° e aree più ripide. 

Questa analisi mostra che l’area di studio si trova in una parte dove la presenza di scarpate è abbondante, e questa mappa ha aiutato a determinare i lineamenti in modo più preciso (Fig 4).

Con l’aiuto di dati vettoriali come le curve di livello e i fiumi ottenuti dal database INEGI, è stata fatta una mappa dei morfo-lineamenti, che ci ha aiutato a determinare gli orientamenti principali delle scarpate e dei fiumi della zona (Fig 5).

La misurazione di 100 dati è stata effettuata e si è determinato che regionalmente la zona di Amatlán de Quetzalcoatl ha 4 direzioni preferenziali che sono: N30°-40°, N80°-90°, N120°-140° e N160°-180° (Fig 6).

Questi orientamenti sono stati confrontati con i risultati delle misurazioni della frattura e sono discussi nella sezione di discussione.

Nella parte inferiore dell’area conosciuta come i denti del serpente piumato (Fig 3), è stata descritta una roccia vulcano-sedimentaria di tipo lahar con uno spessore da 2,5 a 3 m, costituita da ghiaie, ciottoli, ciottoli e blocchi fino a 1 m, sostenuti in una matrice sabbiosa, tutti i componenti sono di forma angolare e la matrice sabbiosa ha un basso contenuto di cenere (Fig 7).

Al di sopra di questo deposito c’è un livello di strato da 1,5 a 2 m (i denti di serpente) che consiste in frammenti di roccia di dimensioni di ghiaia tenuti in una matrice fine di cenere vulcanica beige.

Questo livello ha una serie di fratture a X che sono distanziate di circa 1 m.
Le fratture sono penetranti e hanno un’apertura inferiore a 1 cm.
Gli orientamenti preferenziali sono N 35° e N 140° che generano una coppia coniugata.
Sopra questo strato c’è un altro deposito di lahar con caratteristiche simili allo strato sottostante i denti.
Si tratta quindi di una successione di depositi vulcanici.

Secondo i dati ottenuti nella misurazione delle fratture nella zona dei denti del serpente piumato, si è determinato che gli orientamenti preferenziali che queste strutture presentano localmente sono: N15°-30°, N75°-90, N135°-150° e N165°180°, questi orientamenti corrispondono agli orientamenti ottenuti nelle misure di morfoline a livello regionale (vedi stelle rosse in Fig. 8; e Fig 9).

Conclusione e discussione

Fig. 10: Fotografia aerea che mostra l'orientamento delle fratture e possibili faglie geologiche che costituiscono la zona di studio.

In questa esplorazione, è stato determinato che le forme trapezoidali che costituiscono i denti del serpente piumato presentano una disposizione a forma di coppia coniugata, che può essere associata alla compressione monoassiale dovuta al carico che è stato esercitato sulle rocce prima della loro erosione.

D’altra parte, l’orientamento dei sistemi di fratture misurati nell’area coincide con gli orientamenti dei morfolini regionali, il che giustifica che la loro origine sia legata ai sistemi di faglie e fratture regionali.

La figura 10 mostra una fotografia aerea che evidenzia l’orientamento delle scarpate.

In questa immagine si può notare che la zona a nord di Amatlán de Quetzalcoatl è configurata da sistemi di fratture sui bordi che formano la montagna.

Fig. 10: Fotografia aerea che mostra l’orientamento delle fratture e possibili faglie geologiche che costituiscono la zona di studio.

Pertanto, in questa prima fase degli studi geologici, si conclude che il livello stratigrafico da 1,5 a 2 metri costituito da tufi è stato fratturato in modo naturale, allo stesso modo le strutture che compongono l’area di studio sono formate dall’influenza di un sistema coniugato di fratture supportato da elementi erosivi e di erosione sferoidale (tipo cipolla) che arrotonda i bordi di intersezione delle fratture, il che dà l’impressione che siano state scavate a mano.

Finora non sono state trovate prove di attività antropica in questa zona; tuttavia, non si esclude l’ipotesi che, in qualche momento, le risorse geologiche precedenti (sistemi di fratture) siano state utilizzate in questo sito per modificare e generare un monolite a forma di testa di serpente piumato, che può essere legato alla storia e al patrimonio culturale della città di Amatlán de Quetzalcoatl.

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